Il rientro dalle vacanze non ci fa paura - Aperitivo in musica a Villa Bardini

Nonostante l'estate, quella vera, di sole, mare e cocktail con l'ombrellino sia appena cominciata, le nostre vacanze sono già volte al termine. No, non c'é da avere pena per noi, no, tranquilli, non disperatevi. Quello lo faccio già abbastanza io quando vedo le previsioni meteo di Firenze per i mesi estivi (40 gradi sempre, meglio diventare piante grasse). Alla fine quando a casa si sta bene (e si ha l'aria condizionata) tornarci non é mai traumatico. E difatti per noi non lo é. L'importante é saper trovare cose belle da fare. Quindi ieri, spinti da tanta buona volontà ed entusiasmo, siamo andati ad assaporarci un aperitivo in musica a Villa Bardini.

Essendo io una grande appassionata di Firenze (ah, si era capito? - per coloro che mi seguono su Instagram direi che la cosa é abbastanza evidente, per coloro che ancora non lo fanno basta dare un'occhiatina quiper rendersene conto), uno dei miei passatempi preferiti é trovare stratagemmi, se ludici ancor meglio, per scoprirla sempre di più. Per questo in maniera piuttosto regolare controllo tutto cio' che c'é da fare in città, eventi, posti nuovi, manifestazioni (il mio primo articolo su cio' che adoro fare in città lo si puo' trovare qui), me li appunto su un foglietto ( io NON sono tecnologica, per me tutte quelle applicazioni sul telefono per prendere appunti é roba brutta, e tutte le volte che Julien ha cercato di iniziarmi a queste tortuose macchinazioni anti cervello il risultato é stato pessimo) lo appendo sulla bacheca della cucina e sfrutto la prima occasione disponibile per depennarli come obiettivi raggiunti. Gli aperitivi del martedi' organizzati da Villa Bardini facevano parte della mia lista di "Things to do" da parecchio tempo, troppo tempo, e cosi' ieri ne abbiamo approfittato dell'impossibilità di uscire di casa prima delle 17 (36 gradi all'ombra, ci rendiamo conto? Ma qualcuno all'omino del tempo glielo ha detto che io sono incinta? L'omino del tempo sicuramente incinto non lo é mai stato) per farci una salitona da record per Costa San Giorgio non con 36 ma con 34 gradi. Ho sempre delle idee geniali.

La mia squadra appoggia sempre le mie idee. Con fatica (si nota?) ma le appoggia. Detto per inciso, il passeggino é lo strumento che da quando siamo a Firenze non solo odiamo di più, ma ci risulta anche come il più inutile. Concependo che le strade del centro storico sono state costruite quando di certo la carrozzina "super leggera e compatta che fa da bagaglio a mano" non era senza dubbio nella mente di coloro che indossavano panciotti e calzoni, le buche dei marciapiedi risultano senza dubbio più recenti. Bene, a causa di quelle buche una delle ruote del nostro passeggino ci sta per lasciare, e quindi ogni volta che usciamo di casa preghiamo sperando di riuscire anche a ritornarci. Quando Teo scende dal passeggino pare abbia vissuto un viaggio su un autobus in India. Il marsupio resta la miglior soluzione di sempre. Ma non ieri. Per raggiungere Villa Bardini abbiamo deciso di essere impavidi e di dare fiducia alla nostra ruota. E siamo stati ripagati.

Ogni martedi' Villa Bardini organizza dei concerti di musica classica e da' la possibilità di assaporare un aperitivo con vista in un'ala del suo parco. Sono eventi eccezionali, di grande suggestione. Ieri era la volta di un'esibizione di pianoforte, ed il giovane pianista é stato sublime. Teo l'ha ascoltato rapito.

Ok, senza fare finta, é durato 10 minuti. Per dieci minuti é stato talmente attento e concentrato che perfino i presenti si sono complimentati per la sua compostezza e per il suo orecchio delicato. Li vorrei invitare a casa ad osservarlo quando parte la sigla di "Miles dal futuro" e poi vediamo se restano della stessa idea. Quindi la nostra permanenza nella sala non é potuta durare di più. Il che non é stato poi tanto male perché abbiamo potuto goderci l'intera ala del parco dedicata all'aperitivo solo per noi. Niente musica, solo bellezza.

Avevo sentito parlare dei "terrible twos", quella fase attorno ai due anni in cui il bambino si trasforma in Mowgli. Non l'avevo mai approfondita, non me ne ero mai troppo interessata pensando che probabilmente non mi avrebbe mai toccata. Povera illusa. Ora potrei scriverci un manuale. E' ufficiale, non lo si tiene più. Che poi io ci provo ad essere decisa e pedagogica ma poi lui mi guarda, strizza gli occhi (ruffiano), mi dice "Baba" e mi da un bacio a bocca aperta sul naso. Ed io resto salda come una fondue au fromage.

Grazie di esistere, mio grande amore della vita! I nostri selfie restano le mie foto preferite di tutte le foto preferite di sempre

Il panorama da Villa Bardini é qualcosa di incredibile. Se non fosse che penso non accetti installazioni da camping mi prenderei una tenda e vivrei su questa terrazza. Mi ci perdo. Mi sento un'eletta a poter vivere in questa città. Senza banalità, é bellissima.

Nonostante l'estate, quella vera, di sole, mare e cocktail con l'ombrellino sia appena cominciata, le nostre vacanze sono già volte al termine. No, non c'é da avere pena per noi, no, tranquilli, non disperatevi.

Vorrei concludere su questa immagine che amo scattata durante il nostro ritorno a casa. Adoro le nostre foto di famiglia, se non ci fosse Julien che é la mia mente razionale e regolatrice le stamperei tutte e le appenderei ovunque. Per fortuna Julien c'é, e quindi la casa conserva ancora un certo lato estetico. Come dicevo, vorrei concludere. Vorrei. Ma proprio non posso fare a meno di terminare questo articolo sul nostro meraviglioso momento di famiglia con una foto che in realtà é troppo vera per non meritare uno spazio. La differenza? Teo.

Buon proseguimento da noi quattro. Da me e Babbo J, che guardiamo estasiati (sempre nella stessa direzione, ovvio), da Lietta che tanto buona cresce in pancia e da Teo. Quale é? Quello con le dita nel naso. Always with Love. 

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